Abbiamo realizzato che stavamo vivendo in un sogno nato da uno sguardo condiviso in un bar, ma che stavamo creando un nostro proprio mondo pieno di nostre emozioni. E questa gioia era il nucleo, il centro di ciò che stavamo provando. Stavamo facendo colazione sul quel tavolo, uno di fronte all’altra e potevamo sentire ancora il flusso dell’altro entrare in noi. Lentamente stavamo superando anche il momento della sorpresa. Mi stavi guardando e nel tuo sguardo ho riconosciuto lo stesso che mi hai lanciato la prima sera che sei entrato nel bar. Ho sussultato e sono diventata tutta rossa. Mi hai fissato e hai cominciato a parlare: “Quando sono entrato nel bar, quella sera, stavo cercando qualcosa, anche io non sapevo cosa. Ma quando i nostri occhi si sono incontrati, il mio cuore si è fermato. Da quel momento ho capito che la mia ricerca era finita. Come ti ho detto, mi hai dato la forza di andare avanti.” Ti stavo guardando come se fossi in un sogno, ma un sogno non era. Era la vera realtà e tu mi stavi raccontando le stesse emozioni che ho provato quando sei entrato al bar. Dal primo incontro, le nostre anime si sono connesse e quando ho attraversato l’affollato bar e quando sono caduta e mi hai aiutato a rialzarmi, in quel tocco, ci siamo connessi definitivamente. Abbiamo finito colazione e ti sei alzato, hai raccolto le tazze e lentamente sei venuto accanto a me, mi hai guardato dolcemente e mi hai accarezzato il volto sussurrandomi una delle più belle frasi che avessi mai sentito: “Senza di te non credevo che ce l’avrei fatta”. Ti sei avvicinato e mi hai baciato. Una lacrima cadde dal mio viso. Il mio cuore stava per esplodere.