In quel posto eravamo come sospesi tra la realtà e un mondo che lentamente stavamo conoscendo. Il nostro Mondo Parallelo. Mi guardavi. Lentamente mi hai lasciato la mano e sei andato avanti, levandoti la camicia e gli altri vestiti. Io sono rimasta ancora là, guardandoti, ma qualcosa mi ha spinto a fare lo stesso. Mi sono levata i vestiti e mi sono diretta nello stesso luogo in cui stavi andando. Una cascata su di un lago. Eri già dentro. Con tutta la dolcezza mi hai preso e mi hai fatto scivolare sul tuo corpo nell’acqua. Hai cominciato a sfiorarmi le labbra con le tue. Mi stavi ancora avvolgendo tra le braccia, i nostri corpi nudi non hanno potuto controllare i loro istinti. Per un po’, ci siamo fissati. Non abbiamo parlato, non c’era bisogno. Quello che era attorno a noi era magico. Ci stavamo dicendo tutto con gli occhi, le nostre emozioni. Mi hai penetrato dolcemente, mentre mi tenevo stretta a te. Ci baciavamo di continuo. Ne avevamo bisogno, soprattutto in questo posto, che ormai e anche inconsciamente, sapevamo essere il nostro posto, essere il nostro Mondo Parallelo. Solo nostro. Eravamo pervasi da un calore in continua crescita e non erano i nostri fluidi che si mescolavano l’un con l’altro. E in questo posto si stava dilatando più velocemente. Dolcemente siamo usciti dall’acqua e ci siamo sdraiati sul prato. Nudi, abbiamo chiusi gli occhi, mentre il suono, che ci aveva accompagnato in questo mondo, lentamente svanì.