Mi hai fissato, e come mi stessi risvegliando, ho chiesto “Si! Cosa?” Tu, dolcemente, mi hai tranquillizzato.“Siamo pronti per entrare.” Ho realizzato subito dopo che i miei pensieri si erano prolungati un po’ troppo tu mi stavi aspettando. Schiarendomi la voce ti ho detto “Scusami…io …” Mi hai preso la mano sorridendomi. E ancora una volta, il nostro tocco è stato così dolce. I miei sentimenti stavano esplodendo per la milionesima volta quella sera.
Tu hai aperto un’altra porta e con un sussurro mi hai detto “Attenta a questo piccolo scalino.” Avevi sorriso e mentre lo dicevi mi hai preso la mano.
All’improvviso le luci si accesero. E quello che vidi fu un grande spazio aperto con una moltitudine di lucine di natale che si accedevano e si spegnevano ad intermittenza e un loft, da dove potevo vedere un grande letto con lenzuola rosse…. di raso? Sembrava.
Le tue mani mi tenevano strette ancora, mentre mi accompagnavi vicino al divano. Mi hai detto “Riposati. Vuoi qualcosa?” Io mi guardavo ancora intorno sorpresa. “Hai dell’acqua minerale?” Mi stavi sorridendo ancora. “Sicuro. Te la porto!” Sei andato nell’angolo cucina e dal frigorifero hai preso due bottiglie e dal tavolo di fronte, un bicchiere.
Lentamente, sorridendo, ti sei seduto accanto me, dandomi il bicchiere. Hai stappato la bottiglietta e mi hai riempito il bicchiere. Tu ti eri preso una birra.
“Sono contento che tu sia venuta”, mi hai detto, guardandomi come solo te potevi fare.
Sentendo quelle parole, sono esplosa. Senza rendermene conto ero diventata tutta rossa.
“Non arrossire! E’ la verità” mi hai detto sorridendomi, stringendomi dolcemente ancora una volta, la mano.