Tutto quello che sentivo era una rinascita delle mie emozioni e sapevo che era lo stesso per te. Ti sentivo in cucina che preparavi qualcosa e di tanto in tanto mi dicevi: “Arrivo… Sto arrivando!”. Sorridevo mordendomi le labbra sentendoti da basso. Nessuno altro si era preso cura di me come stavi facendo tu in queste ore. Per un secondo ho chiuso gli occhi, mentre mettevo insieme tutte le piccole cose che erano accadute. Ti ho sentito mentre stavi salendo le scale. Ti sei fermato sulla soglia della porta col vassoio in mano e mi hai guardato sospirando. Ti sei avvicinato e un altro pensiero è scappato dalla tua mente: “Ti potrei guardare all’infinito…” Sono arrossita mentre ti sei piazzato sul letto, facendo attenzione a non rovesciare il vassoio. Ciò che abbiamo sentito in quel momento, è stata una cosa che cresceva dentro di noi simultaneamente. Abbiamo condiviso una rapida occhiata, come se tutto fosse normale. Mi hai timidamente sorriso e l’ho fatto anch’io. Entrambi abbiamo dato un’occhiata al vassoio sulle lenzuola rosse. Schiarendoti la voce, come se volessi mettere via la sensazione che stavamo provando, mi hai illustrato cosa avevi preparato. Piccoli sandwich. Abbiamo passato il resto della sera tra quelle lenzuola rosse, raccontandoci qualcosa l’un dell’altro, mangiando i sandwich, tra occhiate, sorrisi, imbarazzo, risate e momenti di vera intimità.