Mi stavi abbracciando mentre io potevo sentire il tuo cuore battere. Eravamo ancora in camera da letto, ma eravamo come se fossimo raccolti in un piccolo mondo. Potevamo sentire quali fossero le sensazioni che si espandevano attorno a noi e si facevano sempre più vicine. Non avevamo ancora mangiato niente, ma sembrava che non ne avessimo bisogno. Sembrava che, ormai, ci alimentavamo solo con le nostre emozioni e quello ci bastava. Mi hai guardato per un momento, poi mi hai sussurrato: “Quanto sei bella”, come se quel pensiero ti fosse scappato dalla mente. Mi stavi guardando ancora, come se ti fossi perso nei miei occhi ed io potevo percepire le tue sensazioni. Erano le stesse che stavo provando io. Eravamo in questo mondo e non eravamo capaci di svegliarci da questa atmosfera. Il primo che ha dato una scossa a questa strana situazione, sei stato tu, chiedendomi se volevo qualcosa dalla cucina. Ora, questa era una strana richiesta, ma a conti fatti dovevamo mangiare qualcosa. Dolcemente, mi hai sorriso e lentamente ti sei avvicinato a me e sfiorandomi le labbra, hai sussurrato: “Non ti muovere mia principessa, torno presto.” Sei sceso, quasi correndo, ed io sono rimasta a letto. In quei secondi, l’unica cosa che ho ricordato è stato il bigliettino che mi avevi lasciato sul cuscino, poche ore prima, quando sei uscito a comprare qualcosa per me, mentre stavo dormendo.