Eri ancora inginocchiato davanti a me seduta su quella piccola sedia di legno. I nostri occhi non si staccavano gli uni dagli altri, i nostri cuori stavano impazzendo e se non fossimo usciti da quella capanna, non sapevo cosa sarebbe successo. Lo hai capito e mi hai aiutata a rialzarmi. Mentre stavamo per uscire, ci siamo voltati per guardare tutto questo e andar via… tornando da dove eravamo arrivati. Ti ho chiesto di fermarci davanti al lago. Il mio cuore stava ancora impazzendo. Dovevo respirare, ma avevo anche bisogno di te, soprattutto di te. Eravamo arrivati al lago e la roccia opale era ancora lì. Tu come un cavaliere con la sua principessa, mi hai aiutato a sederci sopra e sei stato così gentile nel tuo gesto che mi hai lasciato senza aria per deglutire. Non avevamo bisogno di aspettare un giorno programmato per fare il salto. Se lo avessimo voluto, avremmo potuto farlo, anche adesso. Tu eri disponibile, ma mi hai guardato negli occhi, hai capito che forse era la cosa giusta e me l’hai detto, prendendomi la mano, guardando il lago hai detto: “Hai ragione, forse dovremmo aspettare qualche giorno.” Mi hai abbracciato forte , ho girato il mio viso verso di te, mi hai sorriso dolcemente e mi hai baciato delicatamente. La mia testa stava iniziando a girare e l’unica cosa di cui avevo davvero bisogno eri tu, di nuovo. Ti ho guardato e lentamente intorno a noi si è alzata la nostra bolla magica. All’improvviso siamo scomparsi, ma eravamo ancora lì, vicino alla riva del lago. Eri inginocchiato davanti a me e piano piano hai fatto inginocchiare anche me. Ho messo le mie mani sul tuo petto, ho fatto scivolare delicatamente la tua camicia sulle tue spalle. Hai chiuso gli occhi per un secondo. Il tuo lungo respiro mi ha eccitato e inconsapevolmente ho inclinato la testa verso le tue labbra. Mi hai baciato il collo. Dolcemente mi hai appoggiato sul prato mentre sollevavi il mio morbido vestito bianco e hai cominciato a cercare qualcosa tra le mie gambe, guardandomi intensamente, cercando ogni piccola sfumatura del mio sguardo, aspettando i miei gemiti che non hanno tardato ad arrivare. Il suono delle piccole onde del lago copriva i miei gemiti che lentamente stavano diventando più frequenti dopo che sei entrato in me. I nostri occhi non si staccavano l’uno dall’altro. Ogni tua spinta era un mio gemito e all’interno della bolla magica tutte le nostre emozioni erano amplificate e mentre stavamo per raggiungere l’apice del nostro piacere, la bolla magica sembrava sul punto di esplodere. Restammo in silenzio, abbracciati e ci guardavamo intorno. Nessuno degli animali pelosi si è accorto di noi né ci ha sentito.
Siamo rimasti così dentro la nostra bolla magica. Ci siamo sorrisi teneramente.