Stavi di nuovo ripredendo fiato e ti stavo guardando, sorridendo. Ti ho preso la mano e all’improvviso hai iniziato a parlare; “Forse possiamo chiedere un consiglio a Pyr”. Ho annuito mentre fuori stava diventando buio e volevo solo essere abbracciata da te. Quella sera non mangiammo. Poi ti sei alzato e delicatamente hai allungato la mano verso di me. Lentamente siamo saliti al piano di sopra. Dolcemente e gentilmente mi sono tuffata nel tuo petto, mentre la luce della luna illuminava la stanza attraverso le tende bianche. Mi stavi accarezzando mentre ascoltavo il tuo respiro. All’improvviso hai iniziato a sussurrarmi: “Non è la città che abbiamo lasciato. Dovresti davvero vederla.” Hai continuato a descrivermela. Il tuo respiro mi stava ancora avvolgendo e potevo vedere tutti i colori attraverso le tue parole. Lentamente stava crescendo nella mia mente un pensiero, ma subito dopo l’ho cancellato. Ormai le nostre menti erano così collegate e tu mi hai subito risposto: “Anche io pensavo lo stesso, ma poi mi sono detto che era impossibile che ci fosse un altro mondo.” Questo dubbio ci ha lasciato molte domande. Avremmo dovuto chiedere a Pyr anche questo. Il tuo respiro è diventato sempre più lento, poi hai appoggiato la testa sul cuscino e mi hai guardato così profondamente che mi sono sentita persa, spogliata del mio corpo e ho potuto sentire solo i nostri piccoli shock elettrici correre nelle nostre menti. Poi hai allungato la mano e dolcemente mi sono adagiata di nuovo sul tuo petto, ma prima di chiudere gli occhi, mi hai accarezzato il viso e lentamente hai posato le tue labbra sulle mie. Poi hai sussurrato: “Voglio darti tutto questo … Subito dopo ci siamo addormentati.