Dopo quel bacio, ci guardammo come in sospensione. Ci sorridemmo e mi accarezzasti il volto, sussurrando il mio nome. Mi tuffai nel tuo sguardo. Quella atmosfera morbida era ancora tutt’attorno e potevamo sentire la magia che cresceva dentro di noi. Eravamo avvolti da questa sensazione che lentamente stava invadendo anche il nostro appartamento. Ti sei appoggiato allo schienale del letto, mentre io ero ancora stesa. Non parlammo per un po’. le nostre emozioni fluttuavano fondendosi l’una nell’altra. Potevamo sentire crescere qualcosa nel nostro Mondo Parallelo, ma non sapevamo cosa fosse. Certamente era qualcosa di bello e rassicurante. “Lo senti?” mi hai chiesto. Ho annuito, mentre ti guardavo e dolcemente ti accarezzavo il volto raggiungendo il tuo neo. Insieme guardammo la finestra. Lo scenario era cambiato. Dai tetti degli altri edifici, ora potevamo vedere un grande paesaggio e da lontano abbiamo riconosciuto il villaggio dei Morgur. C’erano anche i Markùts alla guardia del percorso che conduceva al nostro appartamento. Mi sistemai vicino a te e con un gesto spontaneo mi ha avvolto col tuo abbraccio, come se quell’abbraccio ora significasse il più grande atto di protezione. Lo potevo sentire Le vocine dentro di noi ci avevano detto che potevamo uscire e vedere il nostro Mondo Parallelo dopo che il Nulla era stato sconfitto.