Ti sei svegliato prima di me, ma non ti sei mosso. Io stavo dormendo stesa sulle tue ginocchia. La luce del giorno sembrava far brillare il nostro mondo. Stavi guardando questi piccoli animaletti pelosi che stavano facendo qualcosa di veramente magico. Correvano intorno e tornavano da noi. Il loro andirivieni, lentamente mi svegliò. Mi stavi ancora avvolgendo con le tue braccia. Hai sussurrato: “Buongiorno, hai dormito bene?” Non hai avuto bisogno della mia risposta. La conoscevi già Ti ho sorriso mentre guardavo questi piccoli animaletti indaffarati nel loro andirivieni. “E’ da quando mi sono svegliato che lo stanno facendo” mi hai detto. Era sicuro che stessero facendo qualcosa per noi. Non ci hanno mai toccato, ma ogni volta tornavano da noi. Era come se prendessero qualcosa da noi e la portassero in qualche posto. Assomigliavano un po’ ai Markùts, ma di certo non lo erano. Erano più veloci ed erano più piccoli. La loro pelliccia era più ispida di quella dei Markùts ed era marrone. Sembravano dei piccoli manutentori del nostro Mondo Parallelo. Quando tornavano da noi catturavano la nostra magica aurea residua intorno a noi e se la portavano con loro ai confini. Erano in tre. Ce ne era uno più grande e sembrava il coordinatore di tutta questa attività. Non ci siamo mossi, fino a che non abbiamo capito che avevano finito il loro lavoro. Gli eravamo indispensabili per quello che stavano facendo. Lo abbiamo capito guardando i loro grandi occhi Finalmente hanno avuto la possibilità di prendere quello di cui avevano bisogno, direttamente alla fonte: noi. Ci guardammo senza dire niente. Capimmo che stavano facendo qualcosa per noi, ma cosa, ancora non era dato sapere.