Stavamo ancora uscendo da quella atmosfera che si era creata attorno a noi e lentamente ci guardammo. Eravamo ancora storditi, ma dentro di noi si facevano strada domande semplici. Eravamo consapevoli, ad esempio, che dal primo incontro non sapevamo che lavoro facessimo per vivere. Eravamo intrappolati dai nostri sentimenti e da questa alchimia, ma ora era solo curiosità. La risposta sembrava la più logica di qualsiasi altra cosa. Io non avevo nessun lavoro, a causa dei miei problemi fisici, ma cercavo di sbarcare il lunario come scrittrice. Scrivevo tutto sul mio diario, cercando di raccogliere qualcosa di buono, sperando che un giorno qualcuno potesse dirmi: “Hey, questa roba è buona. Pubblichiamola!” ma non era mai accaduto. Mentre ti stavo dicendo questo, mi guardavi dolcemente e per un momento il mio cuore è esploso. Alla mia stessa domanda hai sorriso timidamente, come se io già conoscessi la risposta. Tutto intorno mi suggeriva la più ovvia delle risposte. La vecchia macchina da scrivere, fogli, matite ovunque. Ci guardammo e lentamente ti ho sussurrato: “Anche tu scrittore…” Hai annuito. I nostri cuori esplosero allo stesso istante. “Si” senza distogliermi lo sguardo di dosso come incantato da quello che stavi vedendo. Hai continuato sussurrando:” Ma ora non m’importa. Sto vivendo la storia d’amore più bella che abbia mai avuto nella vita e in nessun romanzo potrei descrivere ciò che sto provando con te. Dolcemente ti sei avvicinato, hai cominciato a baciarmi prendendomi la mano e facendola scivolare dentro la tua camicia. Sospirai e chiusi gli occhi.